sabato 12 aprile 2014

Cosa è Kaléidos

La società globalizzata è una realtà ormai da alcuni anni e la necessità di condividere luoghi ed istituzioni da parte di gente differente per cultura, religione e struttura sociale ha portato all’utilizzo di differenti strumenti che favorissero l’integrazione, intesa non come adeguamento o dominanza di una cultura da parte di un’altra, ma come dialogo reciproco basato sulla comprensione. La visione multiculturalista basata sulla cristallizzazione delle reciproche posizioni, sul vivi e lascia vivere non ha portato a risolvere i conflitti ma solo ad accantonarli temporaneamente. La comunicazione interculturale basata su un livello superiore di comprensione ha fatto grandi passi in avanti sulla speculazione sociale prospettando la visione di una comunità multietnica in cui le identità collettive potessero trovarsi attraverso la partecipazione degli elementi comuni. Uscire dal caldo tepore della nostra cultura di appartenenza per andare incontro all’altro, per cercare di capire usi e consuetudini così differenti dal nostro vissuto ma non per questo meno degne di rispetto. Comprendere che di fronte a noi c’è un individuo che non è solo un prodotto di un sistema sociale ma che porta in sé tutte le potenzialità espressive proprie del suo particolare vissuto. L’individualizzazione, la conoscenza profonda delle culture altre è l’unico modo per creare un riconoscimento che è condizione del progresso della socialità non solo individuale ma anche collettiva. Perché questo percorso sia compreso e intrapreso su vasta scala, perché la soluzione proposta dalla speculazione interculturale sia quanto mai efficace è richiesto lo sviluppo di una ragione profondamente riflessiva capace cioè di andare al di là delle differenze sociali e di cambiare punto di vista su chi così vicino fisicamente è percepito tanto lontano socialmente. Occorrono strumenti per sviluppare questa riflessività, occorre trovare un terreno comune neutrale in cui crescere come comunità globalizzata. La necessità e il desiderio di creare un ponte di dialogo fra le culture e un nuovo modo di comunicare è ciò che ci ha spinto a varare il progetto Kalèidos. Kalèidos è l’apparente caos di colori che si fondono insieme in una immagine fantastica e multicolore. Una immagine in cui le espressioni artistiche e culturali di tutti i paesi del mondo trovano la loro collocazione. L’arte, in particolare è quella attività umana che più di tutte unisce. Le differenze sociali e culturali svaniscono di fronte alla musica alla pittura alla scultura lasciando solo il rapporto intimo e personale di chi guarda o di chi ascolta poiché attraverso tale espressione egli trova qualcosa di sé e comprende qualcosa dell’altro. L’arte, ma in generale tutte le forme della creatività, appare il mezzo per sciogliere le diffidenze per unire e armonizzare gli aspetti più diversi delle culture più disparate per capire che la “biodiversità culturale” è una ricchezza per tutti. Il principio di interdipendenza ci dice che la struttura sociale è il frutto delle relazioni fra i gruppi. Quindi cambiare consapevolezza attraverso l’arte significa cambiare i rapporti di forza tra le comunità e ritrovare un nuovo punto di equilibrio. x Primiano Gioia

Nessun commento:

Posta un commento