venerdì 4 luglio 2014

In Bhutan il fascino dei Cham

Le rappresentazioni Cham del Bhutan sono diventate giustamente celebri nel mondo; ognuna ha caratteristiche proprie, a volte molto specifiche, dalle formali ed elaborate celebrazioni dei grandi Dzong agli incontri di tono rurale, ma sempre nell’ambito di uno stile di conduzione ed esecuzione che è quello inconfondibilmente di Druk Yul.
Il Cham più noto è lo Tse Chu di Paro, che presenta un insieme di rituali completo e ben eseguito: la sua ubicazione nei pressi dell’unico aeroporto internazionale ha favorito l’afflusso dei visitatori e una certa notorietà. Oltre a Paro, le massime espressioni di arte e di contenuto religioso si riscontrano nelle manifestazioni che si svolgono a Punakha per il Dromche e al Trashichhoe di Thimpu per lo Tse Chu. Questi due Dzong sono la sede dell’Abate del Bhutan, il Je Khempo, e del corpo monastico principale composto da circa 1600 membri da lui condotto, che utilizza come propria residenza lo Dzong di Punakha nei mesi invernali per il clima meno rigido di questa valle e lo Dzong di Thimpu, il Trashichhoe, nei mesi estivi. Essere parte di questo selezionato gruppo di monaci è un segno di distinzione: vengono scelti coloro che hanno elevate qualità di apprendimento spirituale. Nelle rappresentazioni da loro eseguite si percepisce quindi un’atmosfera molto forte; gli atti rituali vengono svolti con precisa disciplina e attenzione ad ogni dettaglio, le cerimonie sono spesso condotte personalmente dall’abate, a volte alla presenza del re del Bhutan, e sono arricchite dall’utilizzo di costumi e maschere particolarmente belli.

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