L'O-Daiko, il grande tamburo, riproduce
il battito del cuore, ampliandolo e interpretandolo con una
vibrazione profonda che risuona già nell'aria nel gesto
preparatorio, quasi una danza del musicista che si accinge alla
percussione.
Introdotto in Giappone dalla Cina in
epoca Kamakura (1192-1333), il Taiko divenne parte integrante della
cultura giapponese come strumento per comunicare con gli dei ma anche
per cacciare, per infondere coraggio in battaglia. Nei monasteri
buddisti segna il tempo e ritma la recitazione dei Sutra. Rappresenta
la voce del Buddha che chiama i fedeli ad ascoltare il Dharma.
La leggenda del tamburo giapponese va
indietro nel tempo, quando la terra era governata dagli antichi dei.
Si racconta che un giorno la Dea del Sole si infuriò a causa delle
violenze di suo fratello e si nascose in una grotta. Così la terra
fu avvolta dal buio totale. La vita delle persone divenne più triste
e volendo richiamare il Sole fuori dalla grotta, iniziarono a
danzare, a fare musica, a pregare ed, alla fine, a suonare tamburi di
fronte alla grotta.
La Dea del Sole, incuriosita da ciò
che stava accadendo, guardò fuori. In quel momento le persone la
presero e la tirarono fuori dalla grotta. Immediatamente tornò la
luce e la terra si scaldò.
Da quella volta il Taiko è suonato in
occasione di importanti eventi, celebrazioni dell’estate e feste
popolari.
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