Nel Mozabico la musica tradizionale è
molto florida: è suonata in ogni luogo della Nazione e risente delle
diverse etnie e delle differenti popolazioni, infatti ogni
popolazione ha le sue particolarità e tradizioni musicali: i Makonde
del nord sono noti per i loro strumenti a fiato, conosciuti come
lupembe; a sud i musicisti chope suonano la marimba, una specie di
xilofono, e sono famosi per le loro orchestre di marimba. La presenza
della marimba nell'area africana fu segnalata almeno cinquecento anni
fa dai primi esploratori; le cronache dell'epoca narrano infatti di
strumenti di legno, costruiti con questa foggia, dai differenti nomi:
balafo, marimba, malimba, manza, mbila, balinga ed altri ancora.
Lo strumento è formato da una serie di
piccole tavole di legno duro, sotto le quali vengono disposte, come
risonatori, zucche essiccate e svuotate o grosse canne di bambù. Le
prime marimba prevedevano l'utilizzo delle gambe del musicista, su
cui era posta trasversalmente una barra di legno, come naturale cassa
di risonanza e supporto. In Africa la marimba viene tradizionalmente
suonata da uno o più suonatori, posti gli uni di fronte agli altri,
con gli strumenti eventualmente appoggiati ad angolo tra di loro. Le
tavole della tastiera vengono percosse con mazzuole leggere di legno
e l'altezza della nota varia per molti fattori: spessore del legno,
lunghezza e larghezza delle barre, gradi di durezza e peso.
Ma è la marrabenta probabilmente la
musica più diffusa nel Mozambico, caratterizzata da uno stile
leggero ispirato ai majika, i tradizionali ritmi rurali. Unisce i
ritmi tradizionali di danza mozambicane con musica popolare
portoghese. Si è stato sviluppata a Maputo , capitale del
Mozambico, tra il 1930 e il 1940 .
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