domenica 22 giugno 2014

Stonehenge, la magìa della festa d'estate

Per secoli, il solstizio d’estate ha rappresentato la festa più importante in tutta l‘Europa. Moltitudini di persone si spostavano per raggiungere Stonehenge (quest'anno sono stati circa 40mila).
A metà del II sec. a.C. in molti festeggiavano insieme la notte più lunga dell’anno, immersi nell’atmosfera magica creata dai megaliti.
Questa notte rappresenta un punto di svolta, il momento a partire dal quale il sole inizia a splendere ogni giorno un po‘ meno, fino alla rinascita che avviene con il solstizio d’inverno. L’antico rituale portava le persone a riunirsi e conciliava le loro credenze, anche se solo per una notte. Nell’aria si sentiva la fierezza di ciò che, con grande forza, realizzarono le generazioni precedenti. Le persone erano molto legate ai loro riti - la tradizione vuole che saltassero, ballassero e cantassero intorno ai fuochi della gioia, che in quella notte bruciavano fino al sorgere del sole. Si suonavano i tamburi, creando un’atmosfera che stringeva ancor di più il legame con la madre natura. Queste cerimonie dovevano rafforzare la fertilità della terra e, il rituale vuole che, durante quella notte, le persone dovessero cercare il piacere l’una con l’altra.
Al sorgere del sole, i fuochi si spegnevano e tutti si riunivano intorno al sacro cerchio dei megaliti. Così si suppone che si svolgesse, un tempo, la festa del solstizio d’estate.
Stonehenge risale al periodo neolitico e si trova appunto nella regione del Whiltshire, nell’Inghilterrameridionale e ancora oggi, in occasione del solstizio d’estate, raccoglie tantissimi appassionati dell’evento.
La notte del solstizio d’estate è uno dei pochi periodi all’anno in cui i visitatori possono accedere direttamente alla zona dei megaliti.

Per molte persone, ancora oggi, è importantissimo essere presente a Stonehenge in quella notte, come se questo rito avesse ancora un significato magico.

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