L'Ecuador è un territorio straordinario, somma di culture e tradizioni diverse, ecosistemi ed etnie. In esso convivono, infatti, popolazioni di origine indigena, meticcia e afro-discendente. In esso troviamo la costa, le Ande, la foresta amazzonica e, e le isole Galapagos. Questa sua peculiarità ne fa un Paese unico e tutto da scoprire. Per conoscerlo meglio è in corso una mostra al Castello D'Albertis di Genova, aperta fino al 6 luglio, che, dopo aver presentato le diversità naturali e umane dell'Ecuador, offre un approfondimento sulle espressioni culturali dell'archeologia di questo territorio. "Ecuador al Mundo: un viaje por su historia ancestral", questo il titolo dell'esposizione, evidenza come dal periodo pre-ceramico all'impero Inca l'elemento comune a tutti i gruppi sia stato lo scambio di conoscenza in rapporto all'uso delle materie prime. La mostra si conclude evidenziando il ruolo del patrimonio culturale nella definizione dell'identità interculturale e plurietnica e come il recupero dei beni e dei saperi faccia parte esso stesso dell'identità dell'Ecuador.
Tra gli eventi collaterali alla mostra, va segnalato il laboratorio gratuito di musica e cultura afromestiza ecuadoriana del gruppo di musica e danza "Afromestizio Candente". L'appuntamento è per il 12 giugno alle 17 sempre presso il Castello D'Albertis di Genova.
Il Museo delle Culture del Mondo di Castello D’Albertis offre un percorso nella dimora del Capitano Enrico Alberto D’Albertis, suo ideatore.
Viaggiando per mare e per terra tra ‘800 e ‘900, il Capitano ha racchiuso nella sua dimora il suo mondo in una cornice romantica a cavallo tra “camere delle meraviglie” e trofei coloniali.
Il suo castello testimonia il fascino che i mondi lontani da lui visitati hanno esercitato sul suo spirito, impregnato di “genovesità” e amore per il mare e di altrettanta curiosità verso l’ignoto e l’intentato. Ma non solo: con l’ingresso nel bastione cinquecentesco, su cui è stato costruito il castello, si apre un secondo percorso di visita nel quale il materiale archeologico ed etnografico viene svelato attraverso il dialogo e lo scambio con le popolazioni da cui proviene, per dar voce a prospettive multiple e relativizzare le nostre certezze.
Castello D’Albertis non è solo la casa del Capitano D’Albertis, ma la nostra stessa casa, la casa delle nostre pulsioni e fascinazioni, delle nostre paure ed esplorazioni, delle domande che segnano il nostro rapporto con il mondo.
http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique25
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