E' una delle danze folcloristiche di
ispirazione religiosa più colorate e originali della Bolivia. La diablada, che prende il
nome da diavolo simbolo della danza stessa, ripete coreografie e
cantici ancestrali. È nata durante il periodo di colonizzazione
spagnola, come una rappresentazione della lotta tra il bene e il
male. Nel diciottesimo secolo, i minatori di Oruro decisero:
da una parte di dichiarare la Virgen de la Candelaria come
Madre protettrice dei lavoratori e dall’altra parte decisero di
danzare come diavoli, per non provocare l'ira del Tio della
miniera, essere soprannaturale, considerato proprietario dei metalli
che può fornire ricchezze o morte all’interno della miniera.
La danza della diablada suggerisce
un mondo profondamente legato con il culto del male, il dio
andino Supay, da Huari dio della montagna, e il
diavolo della liturgia cattolica. La diablada riflette il sincretismo
religioso attraverso sontuose forme e colori, che nel corso del tempo
ha guadagnato popolarità.
La diablada si balla in Bolivia ma
anche in Cile e Perù. Nel 2001 è stata dichiarata patrimonio
Unesco.
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